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Termina la 5° edizione de “La Puglia Non Tratta”: i risultati raggiunti

la puglia non tratta

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La Puglia Non Tratta, progetto nato per contrastare qualsiasi forma di sfruttamento umano e favorirne l’emersione, è attivo dal 1 settembre 2016 ed è da poco giunto al termine della sua quinta edizione (01 ottobre 2022 – 29 febbraio 2024).

Finanziato dal Dipartimento delle Pari opportunità, su proposta della Regione Puglia, ha raccolto gli attuatori in un’ATS costituita dalla Comunità Oasi2 San Francesco come soggetto capofila, dalla Cooperativa Sociale Atuttotenda, dalla Cooperativa sociale C.A.P.S. Onlus, dall’APS G.I.R.A.F.F.A., dalla Cooperativa Sociale Medtraining, dall’Associazione Micaela Onlus e dall’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

La quinta annualità è stata realizzata nell’ambito del Bando 5/2022 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità – Programma unico di emersione, di assistenza ed integrazione sociale a favore delle persone vittime di tratta.

Le azioni messe in campo dalla rete anti-tratta: i numeri

Gli enti attuatori hanno posto in essere una pluralità di azioni a sostegno e tutela delle vittime, dalle attività di sportello e di outreach mediante unità di strada, fino all’accoglienza residenziale, la formazione e l’inserimento lavorativo.

I risultati raggiunti nel corso di questi diciassette mesi di duro lavoro sono stati presentati durante la conferenza di conclusione dei lavori, tenutasi presso la Fiera del Levante di Bari in data 28 marzo, e sono così dettagliati:

  • 6 unità di strada e di contatto per un totale di 2646 donne contattate e 739 incontrate, 1823 uomini contattati e 563 incontrati, 143 persone transessuali contattate e 28 incontrate. In totale, le UdS hanno posto in essere 458 interventi su strada, in zone afferenti all’intero territorio pugliese;
  • 9 sportelli di bassa soglia e di orientamento legale, sanitario e socio-lavorativo, per un totale di 130 donne incontrate su 203 colloqui, 214 uomini incontrati su 293 colloqui e 1 persona transessuale incontrata su 2 colloqui effettuati;
  • 9 strutture di accoglienza a indirizzo protetto, per un totale di 35 donne accolte, 12 uomini e 7 nuclei monoparentali. Esistono 2 comunità di accoglienza a indirizzo protetto nella provincia di Foggia (femminile), 1 nella BAT (femminile), 5 nella provincia di Bari (di cui 2 maschili e 3 femminili), 1 nella provincia di Lecce (femminile).

Rilevanti sono anche i dati della presa in carico territoriale, per un totale di 79 beneficiari, e i dati relativi all’inserimento socio-lavorativo, per un totale di 54 tirocini, attivati in settori quali confezionamento, immobiliare, florovivaistico, tessile, trasformazione di prodotti alimentari, edile, commerciale, turistico e ristorativo.

Altre attività progettuali hanno incluso lo svolgimento di momenti di formazione per gli operatori impegnati nel Progetto e per il personale delle Questure territorialmente coinvolte. Inoltre, le équipe degli enti attuatori hanno partecipato ai webinar periodicamente organizzati dal Numero Verde Nazionale sulla metodologia degli interventi, lo studio del fenomeno della tratta, le tipologie di grave sfruttamento e sugli aggiornamenti della normativa in materia di tutela.

Un’analisi approfondita dei risultati raggiunti è disponibile qui.

Presentato il nuovo spot anti-tratta

Nel corso dell’evento è stato anche presentato il nuovo spot di sensibilizzazione sul tema, diretto dal regista Alessandro Piva ed interamente girato presso il porto di Bari, luogo rappresentativo di tutti i luoghi di approdo delle vittime del traffico di esseri umani.

Come ricordato all’interno dello spot, le vittime possono chiedere aiuto contattando il Numero Verde Antitratta 800 290 290, attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Gestito da operatori multiprofessionali e capaci di interagire nelle principali lingue, lo strumento si pone l’obiettivo di facilitare l’emersione, l’identificazione e l’invio ai servizi di protezione.

La Puglia ha una sua postazione regionale che nel periodo di riferimento, 1° ottobre 2023 – 31 gennaio 2024, ha registrato 9 chiamate: 4 arrivate dalla Rete antitratta nazionale, 1 dall’ospedale di Lecce, 1 da un privato cittadino, 2 da donne vittime di tratta, 1 dai militari dell’arma dei Carabinieri.

“Per salvare le vittime di tratta – ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – la Regione Puglia investe oggi 1 milione e 900 mila euro, a cui si aggiungono i 2 milioni di euro già previsti per la prossima edizione di ‘La Puglia non Tratta’.  Il nostro impegno si affianca a quello delle unità di strada, cioè di soggetti che, strada per strada, campagna per campagna e vicolo per vicolo, vanno a cercare le persone che vivono in questa condizione, le identificano e le fanno entrare nei programmi di assistenza, orientamento e inserimento socio-lavorativo. L’attività è inserita nell’ufficio dell’Antimafia sociale della Regione Puglia e viene dall’esperienza dell’ufficio per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata del Comune di Bari. In tutti questi anni abbiamo imparato che la lotta non repressiva alla criminalità, nella quale la Puglia è capofila in Italia e nel mondo, offre uno spazio di opportunità e funziona perché, oltre a salvare le vite delle persone, consente di abbassare il numero dei reati. Lo abbiamo imparato per le strade della Puglia, dove abbiamo incontrato associazioni di volontariato, scuole, insegnanti, enti di formazione che ci aiutano, come noi aiutiamo loro. In questo versante dell’Antimafia sociale, in questi anni, abbiamo investito oltre 6 milioni. Ne abbiamo spesi più di 30 per il contrasto alle mafie strutturate. È il segno che in Puglia la criminalità organizzata non ha e non avrà mai cittadinanza”.

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