24 Marzo 2025

Cerca
Close this search box.

24 Marzo 2025

Cerca
Close this search box.

Il mese di Ramadan: non solo digiuno. Tra spiritualità, storia e curiosità

ramadan

Condividi l'articolo

Ramadan (dalla parola “ramad”), che significa bruciare, è il nome di un mese del calendario islamico. Il calendario islamico è un calendario lunare, cioè basato esclusivamente sulle fasi lunari e ha una durata inferiore rispetto al calendario gregoriano (solare). Per questo motivo il mese di Ramadan non si svolge sempre nello stesso periodo dell’anno secondo il calendario gregoriano, ma si sposta ogni anno indietro, cioè “retrocede”, di circa 10 giorni.

“Fu chiamato Ramadan perché brucia i peccati delle persone con buone azioni. ” ‎[Imam Tafsir al-Qurtubi v. 2 p. 271]”

Perché questo mese è così importante?

Secondo la tradizione islamica, in questo periodo nell’anno 610 d.C. furono rivelati i primi versetti del Corano. L’Angelo Gabriele (Gibril) rivelò il Corano al Profeta Muhammad durante la cosiddetta Notte del Destino (Laylatul Qadr), la notte più importante di tutto il mese di Ramadan e la più santa di tutto l’anno.  In quel periodo, si racconta che il Profeta Muhammad trascorreva periodi di meditazione e riflessione nel deserto, e in quei momenti cercava un modo per avvicinarsi a Dio, digiunando e pregando.

Cos’è la Notte del Destino? Tradizionalmente, questa notte può cadere in una delle notti dispari della terza decade del mese di Ramadan, ma per consuetudine molte persone la celebrano il 27° giorno. È detta “del destino”, perché Dio decreterebbe il destino di tutti per l’anno a venire e gli angeli, tra cui Gabriele, scendono sulla terra portando benedizione a dando a ciascuno il proprio destino.

Secondo il Profeta Muhammad “Chi fa la veglia notturna di adorazione nella notte del Destino per fede e per amore di Allah riceverà il perdono dei peccati commessi”.

Corano, Sura 97 “La notte del Destino è migliore di mille mesi. In essa discendono gli angeli e lo Spirito, con il permesso del loro Signore, per (fissare) ogni decreto. È pace fino al levarsi dell’alba”. Lo sapevi che il Corano, secondo la tradizione islamica, è stato rivelato in lingua araba? Per questo motivo, questa lingua viene considerata sacra dalla comunità musulmana.

ramadan

Cosa è importante fare durante il mese di Ramadan per un musulmano?

Nel mese di Ramadan, tutte le preghiere eseguite hanno un valore più grande. Ma non solo vengono recitate le 5 preghiere giornaliere, ma anche la Salat al-Tarawih (la preghiera del Tarawih). È una preghiera speciale altamente raccomandata e praticata durante il mese di Ramadan. In questo mese, infatti, tutte le moschee tengono preghiere ogni notte con la comunità, ma è possibile pregare anche da soli o in famiglia e in casa. È una preghiera notturna, di solito eseguita dopo salat al-‘isha.

Il Profeta (saw) disse: “Chiunque si presenti in preghiera (la preghiera notturna) durante il Ramadan con iman (fede), sperando in ricompense, allora tutti i suoi peccati precedenti saranno perdonati”. [Bukhari]

È solo un digiuno alimentare? Insieme alla preghiera, il digiuno o l’astinenza è uno dei pilastri ed insegnamenti dell’Islam ed è importante che venga eseguito per tutto il mese di Ramadan. Il digiuno non è una pratica esclusiva dell’Islam; è previsto in tutte le tradizioni abramitiche (ebraismo, cristianesimo e islam) e lo prevedevano anche le culture pagane preislamiche.

Per i musulmani, il digiuno viene praticato ogni giorno del mese di Ramadan dall’alba al tramonto (quest’anno in Italia dura circa 11 ore) ed è prevista un’astinenza dal cibo, acqua, fumo e attività sessuali. Sono esenti dal digiuno persone inferme, in stato di gravidanza o di allattamento o con mestruazioni, bambini, anziani, persone in viaggio o persone con problemi mentali. Coloro che sono in queste condizioni per un momento passeggero, possono recuperare il digiuno in un altro periodo dell’anno. Per questo motivo non è raro incontrare persone musulmane che digiunano anche dopo la fine del Ramadan o in altri mesi. In alternativa, se non è possibile recuperare il digiuno, è fortemente consigliato fare una compensazione, ad esempio, donare cibo o denaro ai bisognosi. È utile sempre ricordare che l’Islam, nonostante le raccomandazioni che possono sembrare numerose, è una religione molto attenta alla salute dei fedeli, pertanto, vi sono altrettante eccezioni per coloro che potrebbero incorrere in difficoltà fisiche e mentali. Nel Corano, la questione del digiuno e delle esenzioni per motivi di salute è trattata in Sura Al-Baqara (2:184-185).

Sura Al-Baqara (2:185): “Il mese di Ramadan è quello in cui fu rivelato il Corano, guida per gli uomini e segni chiari di guida e di distinzione. Quindi, chi di voi è presente in questo mese, digiuni; ma chi è malato o in viaggio, digiuni lo stesso numero di altri giorni. Allah vuole facilitare le cose per voi e non vuole rendervi difficili. Completate il periodo prescritto e glorificate Allah per quello che vi ha guidato, e forse sarete grati.”

Anche se i bambini sono esentati dal digiuno, spesso i genitori fanno digiunare i propri figli per un tempo ridotto, per abituarli quando saranno adulti e vorranno fare il digiuno tradizionale. Spesso sono proprio i bambini a chiedere di voler digiunare, per imitare i più grandi.

Per i musulmani, il digiuno durante il Ramadan, non solo è un atto di fede verso Dio e un momento per rievocare le azioni del Profeta durante la rivelazione del Corano (che come detto precedentemente, per avvicinarsi a Dio, passava periodi nel deserto digiunando e pregando), ma è anche un momento di purificazione personale, utile a sviluppare consapevolezza, autocontrollo ed empatia. Una persona musulmana, in questo periodo, può sentire gratitudine e maggiore apprezzamento verso le cose belle della vita: il cibo, l’acqua o un tetto. Può essere un modo per creare empatia, per ricordare che milioni di persone soffrono la fame ogni giorno, il che ispira maggiore generosità e donazioni. Infatti, le donazioni (o la Zaakat, un altro pilastro dell’Islam) per i più bisognosi sono molto incoraggiate in questo periodo. In Egitto, ad esempio, sono tipiche anche le grandissime “tavolate della misericordia” (Ma’edat Al Rahman) organizzate nei quartieri più poveri delle città. I più ricchi, oltre alla Zaakat, donano alimenti e pasti pronti alle persone più bisognose del quartiere e, ogni sera, vengono organizzate delle grandissime tavolate in cui si cenerà tutti insieme dopo il tramonto.

Ma soprattutto non si tratta solo di digiuno dal cibo: i musulmani si concentreranno ad essere più gentili, pazienti e ad evitare la negatività.

Per questi motivi, nonostante la nostra curiosità verso questo momento e pratiche, è fuori luogo, ad esempio, dire a una persona musulmana che pratica il digiuno che possono nascondersi per bere o mangiare. Si tratta di un momento fortemente privato tra il fedele e Dio e che il fedele pratica soprattutto per se stesso, per migliorarsi davanti a Dio e nei confronti della società, per diventare una persona più empatica e migliore. Ma possiamo certamente chiedere loro come si sentono e come stanno trascorrendo questo momento di profondità spirituale. E per chi è davvero molto curioso, perché non provare? Ci sono tante persone non musulmane che praticano il digiuno nel mese di Ramadan come un modo per comprendere meglio ed empatizzare con l’altro e viene sempre accolto positivamente.

“Spezzare il digiuno” che significa? Il digiuno si interrompe al tramonto, da questo momento è possibile mangiare e bere e per questo si usa dire che il digiuno viene spezzato. Tradizionalmente i musulmani spezzano il digiuno mangiando un dattero e un bicchiere di latte (o con l’acqua), seguendo l’esempio del Profeta Muhammad. Poi si prosegue con la preghiera dell’‘Isha (sera), aggiungendo il Tarawih, e successivamente si cena con piatti tipici tradizionali di ogni regione. Solitamente, si tratta di cene molto abbondanti e nutrienti.

Il digiuno si riprende all’alba, ma poco prima di iniziarlo è tradizionale consumare un pasto (il Suhur) molto abbondante ed energetico, utile per affrontare le successive ore di digiuno durante la giornata.

ramadan

Altre curiosità: decorazioni, la televisione e il Ramadan al Circolo Polare Artico

Per le società a maggioranza islamica nel mondo il mese di Ramadan è anche un momento di festa e un’occasione per passare il tempo insieme, uscire, svagarsi e riposarsi. Infatti, tutte le attività lavorative si interrompono o rallentano. E i ristoranti e i bar? Aprono di notte! Infatti, durante il Ramadan, le strade si animano di gente proprio dalla notte fino all’alba. Le persone musulmane adorano anche decorare le proprie case, le strade e i negozi con decorazioni tipiche: tantissime luci, i Fanous (tipiche lampade), addobbi, insegne, ghirlande e molto altro.

Le persone, soprattutto durante le ore di digiuno, approfittano per restare in casa, riposarsi e guardare la TV. In questo periodo cambia anche la programmazione televisiva, ad esempio vengono lanciate nuove serie TV, una puntata per ogni giorno. Per questo motivo, può capitare che le serie TV di produzione di Paesi a maggioranza islamica hanno tante puntate, di solito 30. Sempre in questo periodo, vengono trasmessi dei talent, sia per adulti sia per bambini, di recitazione del Corano. Infatti, il Corano può essere recitato anche “cantando” e diventare dei talenti in questa pratica è il sogno di tantissime persone. (Si consiglia la visione del film The Idol del 2015).

E il Ramadan dove non tramonta mai il sole? Come detto precedentemente, quest’anno il Ramadan in Italia dura circa 11 ore. Ma le comunità islamiche sono presenti anche in regioni del Circolo Polare Artico, dove il sole in estate tramonta dopo 20 ore per poi risorgere poco tempo dopo. Il Corano non si esprime su queste casistiche, ma chiaramente non sarebbe umanamente fattibile. Per questo motivo sono stati emanati dei pareri legali (emessi da persone autorevoli in materia di scienza giuridica islamica, i Mufti) secondo i quali, per queste comunità, è possibile seguire l’orario utilizzato alla Mecca.

Quando finisce il Ramadan? Il Ramadan si conclude con la fine del mese del calendario lunare (quindi tra il ventinovesimo e trentesimo giorno). Alla fine del Ramadan viene organizzata una grande festa di rottura del digiuno (‘eid al-Fitr), la seconda festività più importante per i musulmani dopo ‘eid al-Adha (“la festa del sacrificio”, celebrata nel mese del pellegrinaggio Hajj).

Avrete sicuramente percepito che per le persone musulmane questo è un mese importante, un’occasione sia per avvicinarsi a Dio, ma anche per dedicarsi a se stessi e alla comunità. Chi lo vive lontano da casa o dal proprio Paese di origine può sentire molto la mancanza di questi momenti: la vita scorre normalmente, la routine continua, si lavora, si studia, non ci sono feste con la comunità, non ci sono le preghiere e, spesso, mancano molti piatti tipici, in tv passa la solita programmazione e le persone locali possono non conoscere questa festa o la vedono come un mero digiuno. Per questo, se abbiamo amici o conoscenti musulmani e vogliamo farli sentire più accolti in questo momento possiamo far loro gli auguri (Ramadan Kareem o Ramadan Mubarak) o dei piccoli pensieri, come regalare loro dei datteri, o attraverso piccole azioni come non bere o mangiare in loro presenza e, per chi è più curioso, perché no, provare a digiunare per qualche giorno! In ogni caso, la nostra curiosità sarà sempre apprezzata se chiesta per conoscere, imparare e non giudicare.

logo welfare post bianco

sei tu!

Informare e tenere aggiornata la cittadinanza in merito di welfare e politiche sociali non è facile. La nostra redazione è sempre pronta ad accogliere suggerimenti, segnalazioni e idee da approfondire, per essere sempre al passo con i tempi e le necessità delle persone. Contribuisci con la tua esperienza a rendere Welfare Post un luogo migliore.