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Due giornate di ascolto, prevenzione e cura al campo Rom “Santa Teresa”

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L’11 e il 14 luglio, il Polo Socio Sanitario di Prossimità ha fatto tappa al campo Rom “Santa Teresa”, nel quartiere Japigia di Bari. Due giornate intense, cariche di umanità, cura e attenzione concreta, dedicate alla salute e alla dignità di chi vive ai margini.

Un incontro che cura

Venerdì 11 luglio, la prevenzione dermatologica è stata protagonista. Adulti e bambini hanno potuto accedere a visite gratuite grazie alla presenza di dermatologi, assistenti sociali, psicologi e operatori del terzo settore. Un lavoro di squadra, svolto in un clima di ascolto, fiducia e rispetto reciproco.

Lunedì 14 luglio, invece, è stato il momento dei più piccoli. Medici e specializzandi dell’Università di Bari hanno effettuato visite pediatriche, accompagnati da professionisti pronti a sostenere anche mamme e papà, con delicatezza e competenza.

Una rete che non lascia indietro nessuno

Queste giornate sono state possibili grazie alla sinergia tra realtà diverse ma unite da un obiettivo comune: Medici con l’Africa CUAMM Bari, Fondazione Giovanni Paolo II, Cooperativa Sociale Mama Happy, Cooperativa Sociale CAPS e Università degli Studi di Bari. Insieme, hanno costruito una rete di prossimità che porta la sanità dove spesso non arriva.

Oltre le barriere, verso il diritto alla salute

Portare servizi sanitari nei luoghi più fragili significa anche abbattere muri invisibili: quelli del pregiudizio, dell’indifferenza, della distanza. Perché la salute è un diritto universale, ma troppo spesso negato a chi vive ai margini.

Il Polo Socio Sanitario è finanziato dall’Assessorato al Welfare del Comune di Bari – nell’ambito dell’Avviso Pubblico “Azioni di contrasto alla grave marginalità adulta” – e gestito dall’Organizzazione no profit Psicologi per i Popoli Bari e Bat in collaborazione con Medici con l’Africa Cuamm Bari; quest’iniziativa, nello specifico, non è solo una serie di visite mediche. È un gesto concreto di riconoscimento, un atto di giustizia sociale. È la dimostrazione che la cura comincia sempre dall’ascolto. E che l’ascolto, quando è autentico, può davvero cambiare le cose.

Potete restare aggiornati sulle iniziative afferenti al welfare locale nella sezione notizie di WelfarePost.

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